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Finalità e funzioni

Mission

L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria da oltre 50 anni fissa i parametri per una comunicazione commerciale “onesta, veritiera e corretta” a tutela dei consumatori e della leale concorrenza tra le imprese. L’obiettivo che l’Istituto persegue attraverso il Codice di Autodisciplina è la diffusione di una comunicazione commerciale responsabile, a vantaggio di tutti: delle aziende che richiedono il rispetto delle regole della concorrenza; dei cittadini-consumatori che rifiutano messaggi ingannevoli o offensivi; dei mezzi i quali auspicano che i contenuti editoriali non vengano inquinati da messaggi non graditi al pubblico. L’Istituto dell’Autodisciplina è un’associazione riconosciuta ai sensi dell’art. 14 del codice civile.

 

Chi è tenuto a rispettare il Codice

Il Codice di Autodisciplina è vincolante per aziende che investono in comunicazione, agenzie, consulenti, mezzi di diffusione, concessionarie e per tutti coloro che lo abbiano accettato tramite la propria associazione, o mediante la conclusione di un contratto di inserzione pubblicitaria.

Gli organismi aderenti, infatti, si impegnano a inserire nei propri contratti, o in quelli dei propri associati, una speciale clausola di accettazione del Codice e delle decisioni autodisciplinari. Quindi la larga generalità della comunicazione commerciale italiana è tenuta a rispettarli.

 

Principali caratteristiche del sistema autodisciplinare

  • Rapidità
    Gli interventi nei casi più semplici richiedono pochi giorni, i casi più complessi avanti al Giurì vengono risolti in media in 8-12 giorni lavorativi.
  • Indipendenza degli organi di controllo
    I membri del Giurì e del Comitato di Controllo non possono essere scelti tra esperti che esercitano la loro attività professionale in materia di autodisciplina della comunicazione commerciale e sono posti in condizione di giudicare con assoluta indipendenza e imparzialità, nel rispetto dell’apposito Regolamento a garanzia dell’imparzialità del Giudizio autodisciplinare
  • Efficacia della sanzione
    La pronuncia del Giurì o l’ingiunzione del Comitato di Controllo comportano l’immediata cessazione della diffusione del messaggio scorretto.
  • Gratuità e facilità di accesso per i cittadini
    Chiunque può segnalare attraverso il modulo online i messaggi che ritiene non conformi alle norme del Codice. In media il 90% delle decisioni degli organi autodisciplinari sono relative alla tutela del cittadino-consumatore.
  • Trasparenza delle decisioni
    Le ingiunzioni di desistenza per esteso e le pronunce del Giurì in sintesi sono tutte pubblicate sul sito dell’Istituto.
  • Flessibilità
    Le norme del Codice sono costantemente aggiornate, tenuto conto delle rapide evoluzioni della comunicazione.
  • Prevenzione
    L’Istituto non si limita a bloccare la pubblicità scorretta, ma offre agli operatori due fondamentali servizi per prevenire l’insorgere di contestazioni: i pareri preventivi su pubblicità non ancora diffuse e la protezione della creatività di future campagne (pre-emption).

L’Autodisciplina e lo Stato

Le Autodiscipline pubblicitarie vengono guardate con favore dall’Unione Europea.

La Direttiva n. 450/84 sulla pubblicità ingannevole precisa che “i controlli volontari esercitati da organismi autonomi per eliminare la pubblicità ingannevole possono evitare azioni giudiziarie o ricorsi amministrativi e devono quindi essere incoraggiati”.

Successivamente la Direttiva n. 29/05 sulla pubblicità ingannevole e comparativa afferma che “è opportuno prevedere un ruolo per i codici di condotta che consenta ai professionisti di applicare in modo efficace i principi della presente direttiva in specifici settori economici. Il controllo esercitato dai titolari dei codici a livello nazionale o comunitario per l’eliminazione delle pratiche commerciali sleali può evitare la necessità di esperire azioni giudiziarie o amministrative e dovrebbe pertanto essere incoraggiato”.

Sulla base di questo riconoscimento europeo, in Italia il Codice del Consumo contiene una norma che riconosce formalmente l’esistenza degli organismi volontari e autonomi di autodisciplina e prevede la possibilità di chiedere, tra l’altro, la sospensione del procedimento innanzi all’Autorità in attesa della pronuncia dell’organismo di autodisciplina.

L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria nel campo della comunicazione commerciale non è una delle tante possibili “autodiscipline”, ma, per la sua storia, per la sua rappresentatività, per la sua efficacia, si pone come una sorta di “comunità necessaria” di tutti quei soggetti a vario titolo interessati al controllo dei contenuti della comunicazione commerciale. È diventato, pertanto, interlocutore “naturale” dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Il valore dell’Autodisciplina pubblicitaria italiana è riconosciuto anche da numerose decisioni degli organi giurisdizionali statali, ad esempio una sentenza della Corte di Cassazione ha individuato nelle regole contenute nel Codice IAP il valore di parametri di valutazione della correttezza e della deontologia professionale, aventi la capacità di adeguare il principio di correttezza professionale all’evoluzione delle esigenze dell’attività imprenditoriale.

Accanto ai riconoscimenti formali dell’Autodisciplina sia a livello comunitario che nazionale, va tenuto presente il Protocollo di Intesa tra il Ministro per le Pari Opportunità e l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria in relazione alla comunicazione commerciale con contenuti “di genere”, quello firmato con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), per ampliare il controllo autodisciplinare sulle affissioni in modo più capillare e il Protocollo firmato con l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, per una maggiore tutela dei minori e per rendere ancora più responsabili tutti i soggetti che operano nella comunicazione commerciale, e l’Accordo Quadro con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per un controllo più efficace sulla comunicazione commerciale e una maggior tutela del consumatore.

L’autodisciplina in Europa e nel Mondo

L’Istituto di Autodisciplina è tra i soci fondatori dell’EASA (European Advertising Standards Alliance), associazione europea delle autodiscipline pubblicitarie. Nel 2002 questo organismo ha ampliato la propria struttura inserendo accanto alle rappresentanze degli organismi di autodisciplina quelle di numerosi enti del mondo dell’industry pubblicitaria (utenti, agenzie e mezzi) e nel 2020 della prima piattaforma digitale globale, Google. Il suo obiettivo, accanto a quello di dialogare ampiamente con le Istituzioni europee per dimostrare che il controllo offerto dai sistemi autodisciplinari è efficace, veloce e appropriato, è di ottimizzare la cooperazione tra i sistemi di autodisciplina. Da ciò discende, per esempio, il Cross-Border Complaints System, creato per intervenire nei confronti di pubblicità veicolate da mezzi situati in paesi diversi rispetto a quello dove si palesa il messaggio pubblicitario e che consente di proteggere i consumatori dell’Unione Europea con strumenti simili a quelli che avrebbero a disposizione se si trovassero nel paese in cui è situato il mezzo che diffonde il messaggio.

Nel 2016 l’Istituto ha aderito a ICAS (International Council for Advertising Self-Regulation), l’organizzazione nata per unire le autodiscipline nazionali di tutto il mondo con associazioni come EASA e quelle rappresentative dei vari settori dell’industry allo scopo di affrontare temi comuni a livello globale e interloquire con organismi sovranazionali.

IAP è membro di EASA - European Advertising Standards Alliance e di ICAS - International Council on Ad Self-Regulation EASA_50