Newsletter

Ingiunzione n. 31/18 del 23/3/2018
Nei confronti di Taboola Europe Limited 
Mezzi Internet
Articoli violati 7

Il Presidente del Comitato di Controllo viste le comunicazioni commerciali “GUARDA ANCHE” e “DAL WEB” – ‘Promosso da Taboola’ sotto l’articolo “Amazon Prime, aumento in arrivo: l’abbonamento sale a 36 euro, con opzione mensile” rilevate su larepubblica.it in data 21 marzo 2018 ritiene le stesse manifestamente contrarie all’art. 7 – Identificazione della pubblicità –  del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

I messaggi sono reperibili nelle sezioni “GUARDA ANCHE” e “DAL WEB” del quotidiano online, per le quali viene indicato anche il fornitore di tecnologia “PROMOSSO DA TABOOLA” (v. allegato).

Queste sezioni pur presentando una prevalenza di contenuti promozionali, diffondono anche contenuti di carattere editoriale, potendo con ciò favorire ambiguità di lettura. La natura promozionale, infatti, ad avviso dell’organo di controllo non risulta adeguatamente segnalata e si confonde con quella editoriale dei contenuti presenti, in contrasto con il disposto dell’art. 7 del Codice, per il quale la comunicazione commerciale “deve sempre essere riconoscibile come tale”.

Tale norma del Codice è uno dei pilastri portanti del sistema autodisciplinare, come riconosciuto innumerevoli volte dal Giurì (ex multis cfr. pron. n. 103/11), in quanto rappresenta il presidio irrinunciabile della trasparenza nelle comunicazioni pubblicitarie. Essa intende assicurare la distinzione non solo formale, ma sostanziale tra informazione giornalistica e comunicazione pubblicitaria, così da assicurare che la pubblicità si presenti e possa essere facilmente riconosciuta dal pubblico per la propria natura di messaggio promozionale, espressione di un punto di vista di parte e di un interesse dell’impresa i cui prodotti o servizi vengono illustrati.

I box in questione non forniscono una chiara indicazione sulla natura commerciale dei contenuti diffusi, non essendo a tal fine sufficiente la qualificazione “GUARDA ANCHE” e “DAL WEB” e mancando qualsiasi altro indicatore espresso e diretto in tal senso (ad esempio: “contenuti sponsorizzati”).

Inoltre l’indicazione del nome dell’inserzionista, nei casi in questione ad esempio: “Opel”, “Verisure”, “booking.com” sotto i box relativi non appare sufficiente ad offrire una chiara e immediata informazione al pubblico. Spesso infatti il contenuto visibile del post non è evidente per connotare il contenuto come promozionale, vedi ad esempio: “New York”, con sotto “booking.com”, oppure è suscettibile di fuorviarne la decodifica, facendo intendere che si tratti di un contenuto editoriale, come ad esempio: “Riscaldamento: ecco cosa dovresti fare per stare meglio e in salute”, mentre il contenuto è finalizzato a promuovere il sito “aste immobiliari.it”.

IAP è membro di EASA - European Advertising Standards Alliance e di ICAS - International Council on Ad Self-Regulation EASA_50